La Vita è Bella

la vita è bella 05Siamo nell’Italia pre-guerra, fascista. Guido è un giovane ebreo che lavora come cameriere in un lussuoso albergo. Guido ha incontrato Dora, una maestra, di cui si innamora e che diventa la sua Principessa. I due scappano e si rifugiano ad Arezzo a casa dello zio di Guido. Passano gli anni. Guido e Dora si sono sposati e il loro figlio, Giosuè, compie cinque anni. Ma proprio nel giorno del compleanno, con l’Italia in guerra, il fascismo finito ed i tedeschi al potere, la famiglia di Guido viene deportata in un campo di concentramento. Qui, per salvare Giosuè da questa triste realtà, Guido inventa una colossale storia. Racconta al figlio che stanno partecipando ad un grande gioco a premi, un gioco molto difficile e con tante prove, il cui premio sarà niente meno che un carro armato vero. Quindi Guido inizia ad inventare mille scuse, correndo anche diversi rischi, per salvare il proprio bambino, nascondendolo quando può, sbeffeggiando i tedeschi, cercando nel contempo un modo per lasciare il lager. Un grande misto di comicità e sentimenti.

Buongiorno, principessa! Stanotte t’ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te!

Miglior film straniero e miglior attore, due dei tre Oscar e delle svariate nomination che questo film si è guadagnato. La grande interpretazione e la regia di Benigni in questo film sono memorabili. Il sapiente incrocio di trama e sottotrame, i tanti momenti divertenti, i personaggi, spesso stereotipati, che formano questo spaccato dell’Italia in guerra, la freddezza dei nazisti. Guido è un serbatoio inesauribile di battute e scene esilaranti, anche nella loro ridicolaggine. Ma le battute sono solo a contorno, il vero fil rouge che attraversa tutto il film è l’amore, l’amore di Guido per la sua principessa, per la nuova famiglia creata, per il figlio che protegge da un mondo infido, per la vita, sempre e comunque. Benigni scalda i cuori, fa ridere di pancia e non stanca, anche quando la storia fa storcere un po’ il naso per buonismo o stereotipia. Sicuramente un film fantastico da guardare più volte, per godersi il divertimento e la follia di Guido, e per l’immancabile lacrima che scende nei momenti più commoventi. Da sottolineare la colonna sonora di Nicola Piovani.

Durata: 1 ora e 56 minuti

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